

Jacopo è un bambino di circa cinque anni, che convive con cianfrusaglie, quadri vecchi e poco sapientemente dipinti, mobili di cattivo gusto, che il padre raccatta svuotando cantine e appartamenti al sesto piano senza ascensore, tra un bar e un altro. Convive con le frustrazioni lavorative della madre, le sue allergie, la voglia di sfoggiare collane preziose, e lo strisciante e indefinito stress.
Jacopo viene affascinato da un lampadario in ferro battuto, costellato di cristalli finiti e di pessimo gusto, tra cui uno più di tutti attira la sua attenzione, diventando il protagonista dei suoi giochi e delle sue fantasie, e che gli donerà il potere di salvarsi e di dannare. Il principe di cristallo.
Non potendo permettersi di andare all’asilo, passa le sue giornate seguendo il padre in odorosi e scalcinati bar, e dal nonno, burbero, arcigno e legislatore di mille divieti, tra cui il più sacro, quello di curiosare in giro per casa, dove nascosto giace un piccolo tesoro, un ricordo, un afflato del cuore.
L’incontro è cambiamento, e incontrando l’untuoso Ettore, amico del padre, l’appiccicosa Matilde e soprattutto Susi, la donna nera dai fianchi larghi, Jacopo muta, cresce e diventa l’autore di quattordici lettere che scriverà all’amata, in cui si confessa e le fa dono della cosa più grande che possiede.
Pagine | 186 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 250 gr. |