Mi guardava e tutto il resto svaniva. Il mondo intorno scompariva. Non c'era più. I brusii, le persone, le pareti. Le luci. Niente. Solo lei. I suoi occhi erano una festa. Erano l'arrivo del circo in città; c'era il clown, il lanciatore di coltelli, il domatore e il funambolo. E quell'immancabile velo di tristezza che circonda ciò che è bello. Un assedio di emozioni. E mi guardava. Ed io guardavo lei. Ero l'uomo più fortunato al mondo. Guardavo quello spettacolo e ridevo o trattenevo il fiato e mi sentivo acqua che prende la forma di un vaso. E lei pure, era acqua, che scivola via se ne prendi troppa in mano. Era acqua che ti rimane sulla pelle quando esci dal mare. Lei ti rimane sulla pelle. E ti entra dentro e ti fa star bene. E non hai più bisogno di niente. Ti senti finalmente a casa. E in fondo non eravamo altro che acqua dentro acqua.
Pagine | 95 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 0.136 gr. |