L’Autrice è sempre stata attratta dalle creature dell’immaginario, del sogno, dell’incubo.
E se è vero che gli animali sono gli attori principali di questo libro, è anche vero che l’Autrice riflette, sulla natura e i suoi abitanti, la condizione degli esseri umani: a volte dipinti come superficiali nell’interpretare i fatti, vittime spesso di un qualche rincoglionimento di massa, spietati nel sopraffare il più debole, buoni cristiani ma superstiziosi e razzisti, dispensatori di morale, un po’ come quelli che predicano bene e razzolano male.
Allo stesso tempo, difende la forte necessità di uno sguardo che deve essere per forza di cose critico, per volare sopra una folla feroce, irta di forconi e archibugi, per smontare propaganda e verità pronte all’uso. Emerge da questo libro il valore del dialogo e la necessità di recuperare uno spazio temporale
dove questo possa aver luogo.
E poi, oltre a favole, animali, racconti fantastici, quasi come aprendo uno scomparto segreto, troviamo uno spaccato della sua vita “vera”, quella vissuta ogni giorno nel reparto ospedaliero dove opera. Un po’ a sottolineare che la vita, sì, è piena di verità, ma molto spesso, senza quasi che ce ne rendiamo conto, si mischia alla fantasia, al sogno (anche a occhi aperti), a una sensazione di evanescenza che poco ha a che fare con la realtà di tutti i giorni.
Ecco allora dov’è il bello. Sapere che, comunque, anche nelle giornate più buie, un angolo di sogno ci aspetta.
Pagine | 359 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 0.464 gr. |