

Questo mondo non mi appartiene nasce da uno stato di insoddisfazione nei confronti della società in cui viviamo, confermato quotidianamente dalla bassa qualità dei rapporti sociali: siamo in un mondo dove le persone – noi – hanno perso di vista il vero significato dell’esistenza, distante anni luce dalle potenzialità umane. Perché? Esaminando le tematiche affrontate attraverso una prospettiva psico-sociale, il testo cerca di rispondere a questa domanda attraverso una sorta di biografia intellettuale di una mamma di quarant’anni, Vera True, che denuncia il proprio malessere nei confronti della società del terzo millennio, generata da un progresso cieco. Il quale, invece di sviluppare i valori necessari per migliorare l’esistenza dell’umanità, si identifica – semplificando – nel guadagno, nella ricchezza materiale.
Stiamo perdendo (abbiamo perso?) la capacità di riflettere, di confrontarci e condividere: sembriamo (siamo?) tutti ipnotizzati e crediamo di essere felici solo se soddisfiamo le nostre brame consumistiche e il nostro egocentrismo.
Per Vera, invece, la qualità della vita deriva non certo, o non solo, dalla ricchezza. È un invito alla responsabilità individuale, alla riflessione, alla condivisione, a considerare “l’altro” degno di attenzione, perché il nostro benessere dipende dalla qualità dei rapporti sociali.
L’opera si rivolge a un pubblico che non sente proprie le scelte e gli stili di vita della società odierna, ma anche e soprattutto alla maggioranza che li sposa, per persuaderli che si stanno sbagliando.
Massimo Trucco è un insegnante di scuola primaria che ha operato nel settore della formazione aziendale. Vive a Torino e si dedica da oltre trent’anni allo studio e alla comprensione dei meccanismi dell’interazione sociale.
Pagine | 354 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 459 gr. |