

Ero nei territori della ex Jugoslavia, nell’ottobre del 1993, quando a Tuzla, cittadina della Bosnia Erzegovina, presso la sede del Comitato Internazionale della Croce Rossa, alcuni dépliant invitavano la popolazione, ed in particolare le donne, a raccontare, in forma anonima e riservata, le proprie “umane” esperienze subite nel corso di quello che stava diventando il conflitto di “tutti contro tutti”, ove abusi e crudeltà potevano restare impuniti in ragione di una fantomatica “guerra familiare”... Dalle mine nascoste nei giocattoli dei bambini, agli ordigni fatti esplodere nei mercati, come in quello di Sarajevo, ove ho imparato, seppur per un breve periodo, a convivere nella quotidianità della guerra, attraversando giornalmente la strada della morte: la “sniper avenue”; alla realizzazione di campi, ove le donne venivano sistematicamente stuprate, mutilate, torturate e violentate… Tutto ciò, nell’intento genocidario di annientare una etnia e cambiare la demografia del territorio.
Se è vero che la guerra ha accompagnato la storia dell’umanità, vi è un’altra costante, fra le tante, che ha caratterizzato i conflitti nel corso dei millenni: i crimini di natura sessuale.
Partendo da questo importante spunto l’autore, oggi, in quest'ultimo lavoro delinea il difficile cammino su tale tipologia di crimine, diventato nei conflitti odierni vera e propria strategia militare.
Pagine | 207 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 275 gr. |