Vespro
Lingua: Italiano
Isbn: 9788835396918
Pubblicazione: 31/03/2020
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Sinossi:
Vespro, un romanzo ottocentesco ambientato in un contesto storico, avvincente, colmo di colpi di scena, che porta il lettore a confrontarsi con personaggi fuori dalle righe.
Nel Brasil della prima metà dell’ottocento, sotto la dominazione dell’Impero portoghese, si stava vivendo la triste pagina della schiavitù.
La saga è quella di sette giovani scrittori che vivono ai margini della società, sfidano i nobili, liberano gli schiavi nel cuore della notte, fanno da tramite tra il popolo e i potenti. Sono sette menti incandescenti, ognuno con il proprio carattere, ma tutti saldi nella stessa inclinazione: la giustizia a qualsiasi costo. Un pugno di letterati abolizionisti guidati dall’antieroina Vespro che porta in sé il segreto d’essere lei stessa, una schiava fuggiasca dalla pelle chiara.
Il loro settimanale “Le Sentinelle” si confronta schiettamente contro gli imperialisti nemici della libertà, provocando ammirazione e odio in coloro che non possiedono la loro audacia.
Soltanto l’arrivo di un giovane blasonato italiano - Andrea Peri - detentore del potere sulla sorte di una isola, potrà redimere Vespro, una donna che si veste da uomo, habitué dei bordelli, che fa smodato uso di oppio e tracanna senza moderazione. Ella, la ribelle che seduce uomini e donne creandosi una brutta reputazione e che con l’aiuto dei suoi prodi fa saltare per aria navi negriere sporcando le mani con il sangue degli oppressori.
L’amore in questo romanzo mostra tutte le sue sfaccettature. C’è quello fraterno nella sua lealtà che sconfina nell’ossessione, quello fragile che chiede aiuto per non soccombere, violento che non accetta rifiuto, ma tutti degni d’essere vissuti. Anche la schiavitù appare nelle sue forme più disparate, c’è quella degli schiavi imprigionati e condotti in terra straniera, degli indigeni tratti in catene e spodestati dalle loro terre, la schiavitù dell’anima che non sa combattere, quella sociale che non ammette errori e la schiavitù del pensiero che viene annientato. In fondo anche la morte non è la stessa in Vespro, un romanzo viscerale dal finale inatteso dove si fa presente che, non sempre i buoni sentimenti sono augurabili, che l’amore può essere avversario, la bontà una colpa e la spietatezza una qualità.
Vespro è preparata a tutto, tranne che fronteggiare un ignoto nemico: l’amore.
"Mentre l’anziana Odette Oliveira, la saggista conosciuta negli angoli della terra trascorreva serenamente le ultime ore di vita nel suo limpido letto di morte, la sua benaccolta pupilla si stava facendo consumare dal proprio frenetico disordine. Seduta dinanzi al tavolo da gioco con promiscui signori senza onori, circondata da meretrici e creditori, Vespro perse il diritto d’una delle sue opere - ‘Dança do Estase’ - in cambio di una bottiglia di rum scadente. Dopo ore di bevute seduta in quel tavolo dove il titillar delle monete faceva da padrone, eccola sprofondata nel suo habitat naturale. Tutti i suoi peccati avevano un prezzo ch’ella saldava con pazienza o nella presa rapida di un inaspettato sparo. L’orologio ticchettava avvertendo ch’era ora di andar via, ma Vespro e Noel erano intrappolati in quel tramaglio d’immoralità. Erano in armonia con l’ambiente insalubre che li circondava. Tanti errori venivano scagionati, forse per sentirsi meno rea. Meno insudiciata. Tutto ciò che faceva, pensava o diceva era sottomesso a quella infanzia defraudata che badava bene a non far saper a nessuno. Se Vespro s’abbandonava a tutto ciò che assecondava i suoi capricci e in grado di soddisfare le sue voglie più primitive, un movente sussisteva…"
Pagine | 494 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 152x228 mm - Carta bianca - Copertina lucida |
Peso | 706 gr. |