Questa raccolta contiene poesie scritte in siciliano nel dialetto di Licata (Agrigento).
La cifra di questa poesia, scritta nel sermo quotidianus licatese, è la nostalgia di un mondo che si sente irrimediabilmente perduto e la speranza di un ritorno possibile ma improbabile.
C’è in queste poesie il ricordo di fisionomie, colori e profumi di mare e di terra dell’età dell’adolescenza che il poeta cerca in un supremo anelito di recuperare attraverso figure e sensazioni evanide ed evanescenti.
Quel ricordo del mondo siciliano assolato o tempestoso porta in sé la consapevolezza nel poeta del proprio inadeguato e disperato tentativo di recupero memoriale.
Questa raccolta vuole essere anche una prova e un documento della possibilità di creare, in una situazione di ibridismo linguistico-culturale, una lingua letteraria a partire dal dialetto, anche inglobando in esso elementi del sovrastrato naturalizzandoli.
Inoltre, viene costruito su questa lingua un sistema grafico fondato fin dove è possibile sul rapporto 1:1 fonema : grafema senza le incongruenze e inadeguatezze della scrittura italiana.
Infine, last but not least, per il notevole numero di termini marinari che la raccolta contiene, essa si presenta come un contributo a quel lessico speciale siciliano.
Pagine | 301 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina lucida |
Peso | 392 gr. |