Bruno e Giulia, conoscenti di vecchia data in quanto lui è il marito di un'amica di lei, si incontrano casualmente un venerdì sera d'inverno. Tra i due scatta qualcosa e vivono una serie di eventi che, come in un romanzo picaresco, li porta a maturare una nuova visione dei rapporti umani e dell’esistenza. Bruno è un uomo riflessivo, tendente alla razionalizzazione, ma allo stesso tempo è roso dal timore che la sua riflessività sia una facciata dietro la quale si nasconda pavidità e passività. Decide così di lasciarsi andare alle esigenze dell'istintualità e della sensualità, alternando capacità di profonda indagine interiore a momenti di impulsivo impeto carnale. Oscilla a lungo tra gli opposti, ma riesce ad integrarli nella sua coscienza senza mai pentirsi delle sue scelte.
Giulia è a sua volta immersa in un’inconsapevole ricerca, che scopre nell’improvvisa e insospettata offerta di affetto del vecchio amico Bruno un nuovo senso di completezza, e si sente proprio come un topo nel formaggio, nella gratificante sensazione di avvolgente pienezza e benessere affettivo, credendo di trovare nella soddisfazione carnale una risposta alla sua solitudine. Bruno e Giulia si incontrano, si scontrano, si amano, spinti dall’insoddisfazione dei loro rispettivi legami di coppia, in cui entrambi non trovano accettazione ed accoglienza, nutrendo il “dubbio di non occupare il primo posto” nella vita del proprio partner. Entrambi lottano contro la rassegnazione dell’inevitabile delusione che ogni rapporto porta nel corso del tempo. Si dice "consumare un matrimonio", ma è esso che consuma i protagonisti, li usura nelle speranze, entusiasmi ed affetti. Il nodo cruciale della storia sembra risiedere nell’impossibilità di ciascuno di loro di corrispondere completamente ai bisogni dell'altro, impossibile chimera su cui ogni coppia si infrange: qualcuna sopravvive altre no. Altre continuano a perdurare accettando rapporti monchi come quella di Giulia e del compagno. Altre scelgono di cimentarsi nel rinnovare il proprio impegno coltivando la speranza di poter negare l’illusorietà del legame coniugale come fa Bruno. E' una visone sulla limitatezza della condizione umana, che ripone nella coppia il concetto di completamento e realizzazione, nell'epica ri-unione delle due metà della mela.
Pagine | 589 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 750 gr. |