Cronaca quotidiana dai campi di concentramento nazisti, scandita dalla perenne attesa di qualcosa di positivo: una giornata di sole, un incontro inatteso, una notizia, un pacco viveri, una cartolina da casa, un permesso di uscita, un pezzo di pane nero da scambiare con un paio di guanti, una "sboba" più densa del solito. Trascorrono nell'attesa, lente e inesorabili, le ore di prigionia tra speranza e illusione, rabbia e disperazione, bisogni e frustrazione, con l'unico conforto della fede e del sogno di un possibile ritorno a casa.
Questo diario minimale consente di leggere tra le righe il dramma della seconda guerra mondiale e dei suoi diversi accadimenti ma si propone allo stesso tempo come piccolo trattato di psicologia sociale, incongruo ricettario di cucina povera a base di poverissime "sbobe" e come manuale di espedienti, tragici e talvolta divertenti, di fronte all'obiettivo della sopravvivenza.
Pagine | 292 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 0.382 gr. |