Nel romanzo La licenza (la cui prima stesura, risalente al 1992, aveva il titolo provvisorio di Fatti di provincia) viene rappresentato un frammento della società italiana nell’immediato secondo dopoguerra.
Protagonisti ne sono tutti i personaggi: chi detiene il potere in maniera spregiudicata e chi lo sostiene per trarne vantaggio, chi partecipa al ricco banchetto del potente e chi spera di averne le briciole.
Tutti, quindi, sono colpevoli del dilagare di malcostume, clientelismo, prevaricazione, legittimati in nome di una democrazia arbitrariamente interpretata.
Un quadro vivace e sferzante dipinto da un «post-verista» che non rinnega, ma che anzi rivendica, le sue ascendenze verghiane (in cui, tuttavia, è presente una venatura siloniana).
Pagine | 191 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 255 gr. |