Qualche settimana addietro, durante il periodo di “confinamento” (perché usare termini inglesi?), parlando con un amico mio coetaneo che ha già pubblicato alcuni libri, e “motivati” anche da qualche buon bicchiere di vodka (ovviamente a scopo terapeutico!), ci siamo messi a parlare della nostra lontana gioventù.
Così sono venuti “a galla” diversi episodi della sua vita e, avendone trovati alcuni “particolari”, gli ho chiesto il permesso di trascriverli e di pubblicarli (solo quelli che è possibile pubblicare).
Dopo qualche esitazione mi ha accordato il permesso ponendo però le seguenti condizioni:
– non utilizzare mai il suo nome;
– nemmeno il vero nome dei protagonisti;
– nel pubblicarli, sfruttare unicamente lo pseudonimo con il quale ha già firmato le sue pubblicazioni, anche se di genere ben diverso.
Ovviamente ho accettato tutte le sue condizioni.
scrive l’estensore di queste memorie, nella prefazione a questo nuovo libro firmato The Hawk.
Un autore che ha abituato i lettori a un ritmo serrato nelle sue storie, qui appare nella veste inedita di chi percorre a ritroso le cose belle, tristi e notevoli della vita.
Episodi occorsi agli altri: il Capo del padre dell’Autore (come usa definire se stesso); una zia rimasta vedova ancora giovane; meccanici; uomini invisibili della mala milanese; uno zio reverendo che si diverte a fare scherzi.
Personaggi di una pagina o di un intero capitolo. I loro volti tornano vivi nella memoria, come se fossero ancora presenti.
Episodi occorsi a sé: l’incontro con la morte, le competizioni, la diffidenza, i dispetti, il collegio, le macchine, tutto questo affiora dal fondo di una memoria che pare inesauribile, e molto precisa.
Pagine | 174 |
Formato | [EU] Stampa colori - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 330 gr. |