Il saggio "La lunga notte del capitale" tenta di spiegare e di indicare una via d’uscita dalla crisi economica e finanziaria esplosa nel 2007, dove la bolla finanziaria è stata solo un sintomo di una crisi ben più vasta e profonda che investe tutt’ora il sistema economico globale. L’analisi teorica prende le mosse dagli studi di Hilferding sul capitalismo finanziario e da quelli successivi di Lenin di Imperialismo fase suprema del capitalismo per concentrarsi poi sulle istituzioni capitalistiche e le trasformazioni che investono il processo di produzione del Novecento. Dopo aver esaminato le dinamiche della crisi esplosa nel 2007 e dopo aver messo in luce il ruolo giocato in questa crisi dal pensiero neoliberista, l’indagine cerca di indicare una via d’uscita dalla causa principale della crisi economica mondiale: il sistema capitalistico di produzione. Al centro di questo tema c’è la consapevolezza dell’impossibilità di una crescita illimitata. Con la conquista della termodinamica e della termo-industria, l’Occidente ha realizzato il suo antico sogno di progressione geometrica della crescita. Questo desiderio di crescita infinita affonda le sue radici nella modernità capitalistica che manda in frantumi l’unità comunitaria, generando quell’idea negativa e impossibile del profitto illimitato. La risposta che si può dare a quest’etica dell’infinito non può che essere la riconquista di un’etica del limite.
Pagine | 375 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 133x203 mm - Carta bianca - Copertina lucida |
Peso | 420 gr. |