Nicasio Riggio nasce a Burgio (AG) il 16 febbraio 1947.
Fin da ragazzo si nutre di letture che spaziano dalla filosofia alle scienze dalla pedagogia alla poesia di cui la biblioteca di famiglia è ricca. Fra tutte, però, quella che lo attrae in particolar modo è la poesia. Legge Leopardi, Foscolo, Baudelaire, Ungaretti, Montale e tanti altri. Scrive così le sue prime poesie, sicuramente influenzato da dette letture, per poi staccarsene e creare uno stile tutto suo. Durante il 68 partecipa attivamente ai movimenti studenteschi, scrive quelli che lui chiama “”scherzi” ispirandosi al Giusti. Sono satire in rima che dilettano tanto sia gli studenti che i docenti e che confluiranno a formare, anni dopo, la sua seconda pubblicazione dal titolo, appunto, 1968. Nel 1970 durante il periodo di leva, scrive un poemetto in versi in dialetto che pubblicherà col titolo “Cussi…tantu pi ridiri” ed avente per tema l’inutilità del servizio militare, libro presago, tant’è che qualche anno dopo la sua pubblicazione, avvenuta nel 1985 detto servizio è stato abolito.
È questo il periodo delle frequentazioni del mondo letterario palermitano. Ha legami con circoli e associazioni, fra cui “I Diaspri” e “L’Ottagono letterario”. Conosce tanti poeti, tra i quali Lucio Zinna, Anna M. Bonfiglio, Andrea A. Benigno con i quali si lega d’affettuosa amicizia. Con Andrea, curerà e condurrà programmi di poesia in diverse radio locali.
L’impegno di docente lo obbliga ad allontanarsi poco alla volta dal suddetto ambiente per ritornarvi nel 2011 anno in cui si mette in pensione. Comincia così ad elaborare i testi già scritti e ad aggiungerne nuovi, lavoro che durerà fino al 2013 anno in cui decide di proporli in vari concorsi letterari. I risultati sono a dir poco sorprendenti per cui, finalmente, conclude che sia arrivato il momento di pubblicare questo libro. Io vi consiglio di leggerlo e come diceva Ungaretti di andare, per un po’, fuori dal tran tran quotidiano o come lo stesso Nicasio scrive in una delle sue poesie dialettali: ”di strummuliari riggirannu ‘ntunnu”. Buona lettura.
Pagine | 111 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina lucida |
Peso | 155 gr. |