"La stanza - mansarda ripara, si fa nucleo in un attimo (gli odori, ad esempio, i nostri, li sento) qui è caldo. (gli odori, i tuoi, fanno parte di me, delle mie mani dove sono cresciute piccole macchie brunite, del mio viso rotondo, delle dita che prima ti hanno esplorato) Crepuscolo, fine, il nostro tempo terminato, il rintocco, il ritorno a casa obbligato (la famiglia, loro), il distacco del corpo dal corpo, la perdita che incombe, la porta che si chiuderà su un punto interrogativo, su un quando senza risposta..
Un tempo infinito fa, mentre ti aspettavo e sentivo il cuore in festa, avevo tutte le possibilità, una storia da comporre a piacere e tasselli da mischiare, tessuti con cui giocare, maschere da provare. Vorrei ritornare lì. Non si dovrebbe mai consumare niente ma solo attendere. Immobili. Pazientare e aspettare il non-evento nel non- tempo. Ti guardo. Guardo quel grigio -verde evanescente degli occhi, quel colore che sfugge, il tuo sorriso che si contrae e cambia. Molecole di malessere, un vorticare di esperienze passate, scivoli, nascondigli, rimorsi, zone grige, cose essenziali smarrite e poi riprese, contrazione ed espansione, comando, carezza, rifiuto, rincorsa.
Stai per andartene, lo so. Stai per lasciarmi, andrai sempre via e un giorno non tornerai. Io passerò delle notti impossibili ( mi sembreranno settimane, eterne, lunghissime e mutilate, senza di te sarò cava, secca, corpo immobilizzato e inutile)."
Una passione giunta al termine, un amore storto, una città, la paura dell'oblio.
Pagine | 137 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 0.188 gr. |