La storia narrata è “oggettiva” e “soggettiva”, in quanto ritrae sia il protagonista che sogna, il soggetto dell’incubo sia l’oggetto sognato, che si concretizza nell'onirico attraverso la mediazione soprannaturale di spettri inquietanti.
La nebbiosa campagna inglese del Kent, imprigionata nel gelo, è lo sfondo gotico della vicenda, dove spiriti incontrollabili, a caccia di giustizia, si aggirano tra cimiteri sperduti, un macabro college e una città atemporale dal doppio volto.
“La morte continua a parlare con gli epitaffi scolpiti nella pietra dei sepolcri, in modo estremamente conciso, che non concede spazio a quello che fu l’inutile ciarpame in vita, con il lapidario delle storie tragiche. Si esprime attraverso i numeri di coloro che furono: con le date dell’inizio e della fine, con l’età scolpita, determinata dalla fatalità che li ha fatti divenire corpi freddi. Gli spettri non parlano più a chi non sa ascoltare la loro voce profonda, proveniente dalla terra che li avvolge. Tutto sembra tacere, ma non tace. Si ribella, invece, manifestandosi nei sogni, nei percorsi tortuosi dei pensieri che emergono in uno stadio di sospensione dell’animo, reso più fertile dall'inazione e dall'assenza dei gesti quotidiani e ripetitivi che offuscano il passaggio dalle anime morte a noi.”
Pagine | 157 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 170x240 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 0.279 gr. |