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Prologo

L’alba è passata da poco, il sole si intuisce dietro le montagne, lento sale in un cielo già azzurro bianco. La luce si diffonde verso la valle ancora nel cono d’ombra del picco ad est. Non si vedono nuvole, per fortuna, che la stagione è ancora fredda qui e il tempo può cambiare da un momento all’altro. Dalla finestra della baracca numero 21, quella degli ufficiali più giovani vedo indù; così chiamo gli abitanti di questa vallata che a gruppi sparsi, come ogni mattino, vanno al fiume vestiti quasi di niente. Vorrei raggiungerli ma oggi non ci è permesso uscire dal campo; è giorno di ispezione.  Di solito possiamo passeggiare qui intorno, la valle è chiusa e isolata e anche volendo scappare si rischia solo di morire di fame. Mi chiedo sempre come fanno loro, gli indù, a sopravvivere. Anche le mucche che vivono qui sono magre in effetti non hanno pascolo. Li guardo e provo freddo per loro mentre tranquillamente si immergono nell’acqua del torrente, tirano indietro la pancia e aspirano l’acqua con una narice per poi espirarla dall’altra. È l’inizio di una serie di abluzioni che ritengono purificanti, attraverso la spinta del diaframma mi sembra di capire si ‘lavano’ internamente aspirando le acque gelide del torrente. Ogni giorno m’incanto a cercare di capire come fanno. Ho trovato anche un libro, me lo ha lasciato un soldato inglese che tornava al fronte, che insegna yoga, e un po' con le figure un po' con la traduzione di un compagno di prigionia sto cercando di mettere insieme le cose, la pratica che vedo al fiume e la teoria che è descritta nel libro. Non sono proprio la stessa cosa, o forse vederli ogni mattina compiere ciò che sembra un vero e proprio rituale è più misterioso che capire e praticare gli esercizi

Pagine	243
Formato	[EU] Stampa colori - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca
Peso	451 gr.