Rema, un imprenditore italiano, dopo il crollo dell’Unione Sovietica si reca ripetutamente in Ungheria e in Estonia per espandere le attività della sua azienda e consolidare lo sviluppo delle società delle quali ha acquisito la partecipazione. Alle prese con le differenze culturali, economiche e sociali dell’Europa dell’Est, egli osserva con sguardo non prevenuto l’eredità del socialismo reale, facendo affidamento sul suo pragmatismo per affrontare, talora con ironia, i problemi che incontra nei suoi rapporti umani e imprenditoriali con un mondo del lavoro impegnato nella transizione all’economia occidentale.
Nel corso dei suoi viaggi Rema si imbatte in due personaggi singolari: Tünde, la “Fata”, un’ungherese ricca e di nobili origini, e Tamm, la “Quercia”, un ingegnere estone di modeste condizioni. Distanti per nazionalità, ceto sociale, cultura e valori, i due hanno vissuto esperienze che li accomunano: entrambi, giovani idealisti, sia pure su versanti opposti (Tamm ha collaborato con i tedeschi durante la guerra, Tünde è stata una fervente comunista nel primo dopoguerra), hanno dovuto fare i conti con la tragedia della repressione sovietica negli anni della Guerra Fredda.
Attraverso la narrazione dei suoi due nuovi amici, Rema non solo arricchisce la sua esperienza umana, ma ricostruisce il clima in cui si è formata la società dell’Est europeo nella quale si trova ad operare e riesce a comprenderne meglio i timori, le aspirazioni e le speranze.
Pagine | 341 |
Formato | [EU] Stampa bianco e nero - standard - 148x210 mm - Carta bianca - Copertina opaca |
Peso | 0.441 gr. |